Le attività di didattica, di ricerca e di servizio svolte dall’Ateneo, distribuite su tutto il territorio urbano ed extraurbano di Pisa, comportano anche la produzione di rifiuti speciali di vario tipo, principalmente di tipo chimico, di tipo biologico e da apparecchiature elettriche ed elettroniche. I quantitativi di rifiuti speciali prodotti complessivamente dall’Ateneo si aggirano, in media, sui 50.000 kg all’anno, sebbene non sia possibile indicare un dato certo e costante nella produzione di rifiuti speciali, a motivo di numerosi fattori che ne influenzano l’andamento, quali la variabilità che caratterizza le attività di ricerca, la dinamicità del “sistema” Ateneo (trasferimenti di strutture, interventi edilizi, ecc. con conseguenti necessità di effettuare smaltimenti straordinari), nonché fattori esterni, come accaduto nell’ultimo triennio a causa della pandemia. La gestione dei rifiuti speciali avviene nel rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente in materia (D.Lgs. n. 152/06 e smi). Sta crescendo sempre di più negli ultimi anni la sensibilità di tutto il personale coinvolto a vario titolo nella gestione dei rifiuti sulla necessità di adottare corrette prassi per ridurre gli impatti negativi sull’ambiente, non solo al fine di rispondere alle prescrizioni normative (condizione necessaria) ma anche nell’ottica della sostenibilità.